58° Biennale d’Arte di Venezia 2019 - Padiglione Grenada - 11 MAGGIO - 24 NOVEMBRE 2019
Giovanni Scagnoli – Barefoot
Giovanni Scagnoli nasce nel 1953 a Sarnano, dove attualmente vive e lavora nella piccola Contrada Vecciola. La formazione avviene presso l’Accademia di Macerata, a seguito degli studi consegue il diploma di Pittura sotto la supervisione del maestro Remo Brindisi. Divenuto docente, a partire dal 1981 tiene corsi di Anatomia Artistica, Disegno, Elementi di morfologia e Dinamiche della forma. Successivamente ottiene la nomina a titolare della cattedra di Scuola libera del nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Pittore, scultore, installatore e incisore Scagnoli esordisce a partire dagli anni Settanta distinguendosi per l’intrinseca capacità di rinnovamento e trasformazione costante. A seguito del grande successo di pubblico e di critica, molteplici suoi lavori sono confluiti entro importanti collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali. Giovanni Scagnoli avvera composizioni diafane, madide d’immacolata bellezza e assemblate mediante un incessante gioco di forme, luci e colori. La materia e i composti impiegati si snodano entro il duplice campo del naturale e del tecnologico, del visibile e dell’invisibile. Prediligendo forme “primarie”, “archetipe” la sua produzione si fa portatrice di slittamenti di senso e nuove equivalenze. Molti lavori possono essere letti come una trasfigurazione della galassia universale laddove una serie di cerchi concentrici originano una spirale che rimanda alla disposizione della massa di stelle nella volta celeste. Tra il Cielo e la Terra viene ad instaurarsi un dialogo intimo e profondamente religioso che valica i limiti dell’antropico perimetro esistenziale. Sin dai tempi primordiali l’uomo alzando gli occhi al firmamento è rimasto affascinato dai misteri celesti dietro la massa di nubi, gas e stelle. Scagnoli nelle composizioni stempera l’atmosfera notturna in tinte tenui e delicate così come neutro e limpido figura lo sfondo delle sue composizioni. A tal proposito un ruolo chiave è giocato dalla luce e dalla sua capacità di rendere i colori diafani ed eterei. Le cromie chiarissime ed evanescenti, sbiadite e trasfigurate, si estroflettono dalla composizione, invadono lo spazio circostante e intrappolano lo sguardo dello spettatore. L’atmosfera diviene regno di primitiva purezza. In questo scenario composito lo spazio cosmico generatosi è funzionale ad attivare una riflessione sul ruolo ancestrale dell’uomo e della motricità dell’anima nella sua veste di forza primaria. L’artista ha dichiarato: “La mia produzione è un rincorrere l’anima, presente in ogni momento. Questa è la forza primaria che ispira il mio lavoro”. In maniera sovente, al centro delle composizioni, si stagliano forme primigenie biomorfiche – vulve, semi e conchiglie – che manifestano la creatività inconscia dell’artista e si attestano come simbolo di fecondità, nascita e vita. Esse si caratterizzano come elementi all’origine del principio naturale, simboleggiando altresì un occhio aperto proteso a scrutare gli eventi trascorsi, il tempo presente e quello futuro. Le opere divengono occasione meditativa sulla ciclicità della vita e del tempo. Configurando un percorso di rinascita e rigenerazione l’artista, nelle vesti di uno sciamano, auspica la volontà di infondere energia creativa e prodigiosa. Nel 2003, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Macerata e con il Comune di Sarnano, realizza la mostra “Extranet Flash. Aforismi nell’angolo segreto”, entro i confini della propria abitazione, luogo familiare ma anche intimo e personale nel quale l’artista mette in opera il suo pedissequo lavoro di creazione. Il fruitore si ritrova immerso in installazioni naturali, curate nei minimi dettagli e ispirate dalla terra che si attestano come chiaro rimando alla storia personale del Nostro e al mondo contadino dal quale proviene gran parte della popolazione marchigiana. In occasione della 58° Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (2019) Scagnoli espone l’opera “Barefoot” nel Padiglione del Grenada. In linea con la sua originalissima produzione, il lavoro è caratterizzato da una serie di cerchi concentrici realizzati mediante l’utilizzo di molteplici gradazioni cromatiche. I colori diafani e stesi in maniera leggera – verde, celeste, giallo, rosa – rendono l’effetto armonioso ed equilibrato. Al centro della composizione prende corpo un nucleo entro il quale si intravedono una serie di emanazioni luminose che si stagliano su di una superficie marina limpida e cristallina. La particella si affaccia estatica dalla profondità del vuoto e si costituisce come trama dalla quale origina l’essere. Nell’arte di Scagnoli il reale e l’immaginario si confondono e l’artista trasforma in termini visivi l’incanto del sorgere del sole. Nel vortice filamentoso si sussegue il richiamo a una serie di elementi naturali: se i toni del giallo rievocano la stella madre del sistema solare, i verdi denotano la vegetazione terrestre mentre il celeste rimembra le trasparenze turchine delle acque marine. L’opera è un invito ad aprire gli occhi sul mondo e a focalizzarsi sui suoi elementi indispensabili ma soprattutto sulle componenti fragili, a rischio, come quelle che caratterizzano l’arcipelago delle Antille, piccolo paradiso terrestre, perla dell’America centrale caraibica che reclama un’esigenza di cura e rispetto. La natura costituisce il fondamento esistenziale degli esseri viventi in quanto funge da loro dimora, è il canovaccio dal quale prendono forma le storie e i vissuti della popolazione caraibica, la loro grande narrazione, la loro memoria epica. Nell’opera viene a manifestarsi il ricordo di quell’ancestrale rapporto dell’uomo con il mondo che invita a una riflessione e a un risveglio dell’umana coscienza.
Sito internet della Biennale - Padiglione Grenada
Articoli:
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https://www.artsy.net/article/artsy-editorial-artists-venice-biennale
https://barbarapicci.com/2019/05/22/venezia-biennale-arte-2019-news-23/
https://www.nowgrenada.com/2019/05/epic-memory-in-venice-for-the-biennale-arte-2019/
https://thecaribbeanpost.com/epic-memory-in-venice-for-the-biennale-arte-2019/
https://icause.com/venice/grenada-national-pavilon-opening/20001764328201